L’Italia perde posizioni nella produzione di olio di oliva: scende al quinto posto

L’olio di oliva è uno degli alimenti più preziosi della nostra dieta mediterranea, e l’Italia è da sempre considerata una delle patrie di questo prezioso alimento. Tuttavia, le ultime stime sulla produzione di olio di oliva pongono l’Italia al quinto posto nella classifica dei principali produttori, cedendo il suo secondo posto alla Tunisia. La Spagna […]

Aug 30, 2024 - 19:30
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L’Italia perde posizioni nella produzione di olio di oliva: scende al quinto posto

L’olio di oliva è uno degli alimenti più preziosi della nostra dieta mediterranea, e l’Italia è da sempre considerata una delle patrie di questo prezioso alimento. Tuttavia, le ultime stime sulla produzione di olio di oliva pongono l’Italia al quinto posto nella classifica dei principali produttori, cedendo il suo secondo posto alla Tunisia.

La Spagna si conferma al primo posto, con previsioni di produzione che superano il milione di tonnellate, un incremento del 52% rispetto alla scorsa campagna olearia. La raccolta in Andalusia è iniziata in anticipo, grazie alla carenza di olio nei magazzini e alle condizioni meteorologiche favorevoli.

La Tunisia si piazza al secondo posto, con stime incoraggianti di circa 325mila tonnellate di olio di oliva prodotte. L’Italia, al contrario, affronta una situazione difficile a causa della siccità e delle ondate di calore che hanno caratterizzato l’estate: si prevede una produzione compresa tra 170mila e 200mila tonnellate, nettamente inferiore rispetto alla scorsa campagna.

Anche la Grecia si trova in una posizione di stallo, con stime promettenti ma ancora lontane dalle produzioni più ricche degli anni precedenti. Portogallo e Marocco si preparano a una raccolta rispettivamente di circa 170mila e 250mila tonnellate, con previsioni discordanti per quest’ultimo Paese.

Alla chiusura della raccolta, che si avvicina sempre di più, non resta che attendere i risultati finali e sperare che la qualità dell’olio di oliva rimanga eccellente come sempre. L’importanza di questo alimento nella nostra dieta e nella cultura mediterranea rimane immutata, nonostante le sfide che il settore sta affrontando in questi ultimi anni.